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Lavorare da remoto

Quando dico alle persone che lavoro da remoto per una startup, molti mi dicono...

Dario Villirilli Dario Villirilli 04 Dic 2017 · lettura da 5 min
Lavorare da remoto

Quando dico alle persone che lavoro da remoto per una startup, molti mi dicono:

Wow. Che figata!

Già. Se solo sapessero.

Ci sono diversi aspetti legati al lavoro da remoto che di solito la gente non considera.

Come ad esempio diventare completamente isolati dal resto del mondo.

E' così facile farsi ammaliare dall'idea di poter lavorare comodamente da casa e senza un boss intorno che ti dice cosa devi o non devi fare, che è un attimo iniziare a sprofondare nelle diaboliche tentazioni del comfort.

Nel giro di qualche settimana è probabile che la tua vita si riduca al tragitto che fai per andare dal letto alla scrivania e dalla scrivania al letto.

Letto - Scrivania
Scrivania - Letto

Letto - Scrivania
Scrivania - Letto

Cominci a vivere con il pigiama addosso 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Non esci di casa. Non vedi altri esseri umani. Comunichi all'esterno solo attraverso Slack. E ancora peggio, smetti di farti la doccia.

Che senso ha dopotutto?!

Quando anche raggiungere la scrivania dall'altra parte della stanza diventa una scocciatura.

Nel giro di pochissimo tempo ti ritrovi ad essere l'esempio vivente del ragazzo nerd che prendevi per il culo ai tempi del liceo.

Ma non solo

Anche quando ti rendi conto che la tua vita sta prendendo una brutta piega e ricominci ad uscire di casa, ti ritrovi ad affrontare nuove sfide sociali. Ad esempio, non essere in grado di spiegare di cosa ti occupi ai membri della tua famiglia. Inizio di una tipica deludente conversazione durante il classico pranzo domenicale.

Zio:

Dario, di cosa ti occupi a lavoro?

Io:

Lavoro da remoto con una startup! Facciamo generazione di lead.

Silenzio imbarazzante.

Aiutiamo le aziende ad acquisire più contatti commerciali e sincronizzarli con i loro CRM.

Silenzio ancora più imbarazzante.

Insomma è una cosa nuova.. su Internet..

Cambio di discorso tra l'imbarazzo generale. Fine di una tipica deludente conversazione durante il classico pranzo domenicale.

Ma anche sentirsi un impostore.

Quando la gente ti vede lavorare dai moderni Bar del centro, con una fetta di torta e un succo di frutta a lato, non ti prende molto sul serio. Dietro la loro curiosità iniziale, non credono veramente che tu stia lavorando: è come se stessi barando.

Per non parlare del gestire i propri genitori.

Non solo negano completamente il lavoro da remoto come una realtà attuale, ma non perdono occasione per farti sapere di tutte le offerte di lavoro che sentono in giro, comportandosi come se fossi disoccupato:

Se soltanto trovassi un vero lavoro...

Fatemi tornare nella mia caverna isolato dal mondo. Ora.

Ad ogni modo, mettendo da parte l'ironia per un momento, vorrei condividere la cosa più importante che ho imparato dal lavorare da remoto finora, e cioè la mentalità imprenditoriale.

Infatti, per lavorare online con altre persone è necessario avere una mentalità molto diversa da quella ereditata dagli anni del percorso educativo.

Vi faccio tre esempi per spiegarmi meglio:

👍🏻 Cambio di Mentalità #1: Gli errori sono ben accetti

Molti di noi sono terrorizzati dal fare degli errori.

Non superare un esame a scuola era percepito come qualcosa di male e da evitare a tutti i costi, e così ogni qual volta che ci troviamo ad affrontare una nuova sfida cerchiamo di prepararci il più possibile prima di affrontarla, e decidiamo di agire solo quando ci sentiamo abbastanza sicuri.

Questo tipo di approccio non può essere applicato al mondo startup, dove il ritmo della crescita è così incalzante che l'unica opzione disponibile è quella di imparare due cose al volo e affrontare qualsiasi sfida il prima possibile, anche se ti mette a disagio.

Ti rendi presto conto che fare del tuo meglio è di solito sufficiente per un buon inizio. Migliorerai con l’esperienza e soprattutto sbagliando.

Invece di evitare gli errori quindi, impari ad accoglierli in quanto parte essenziale del tuo percorso di crescita.

🌲 Cambio di Mentalità #2: Contribuzione organica

Per molte persone, lavorare significa semplicemente sopravvivere.

Non importa se il lavoro ti piace o meno, devi fare ciò che è necessario per guadagnarti uno stipendio alla fine del mese: vai in ufficio, lavori 8 ore, fai ciò per cui sei stato assunto, cerchi di evitare problemi, torni a casa.

Nel mondo delle startup, poiché la sopravvivenza del progetto non è ancora in alcun modo garantita, non esiste il concetto di lavorare passivamente per ricevere uno stipendio. Tutte le persone coinvolte devono contribuire dando il massimo per far andare avanti le cose, e l'input di ciascuna persona deve essere misurato, migliorato, scalato e - se non porta a nessun risultato - dismesso.

Il tuo responsabile è la prima persona che ti chiede costantemente:

Ti piace ciò che fai? Che problemi stai avendo? Cosa possiamo fare per risolverli?

per tenerti attento e vigile e farti assumere la responsabilità di ciò che stai facendo.

Ma non solo. Non è raro sentirsi dire:

Hey, se non ti piace ciò che stai facendo dimmelo che ti spostiamo a fare qualcos altro! Come ti piacerebbe contribuire?

Prendersi la responsabilità di scegliere come contribuire ad un progetto può essere scomodo, specialmente considerando che siamo stati educati in larga parte a seguire fedelmente le istruzioni che ci vengono date, ma è indubbiamente una preziosa opportunità per far emergere e sviluppare le nostre migliori capacità.

⚓ Cambio di Mentalità #3: Navigare l'incertezza

Solitamente, quando cominci a lavorare per una nuova azienda, ci sono diverse modalità di comportamento, gerarchie di potere e molta burocrazia con il quale fare i conti.

L'innovazione è tutt'altro che distruttiva. Le cose funzionano in maniera piuttosto lineare e c'è una sensazione di certezza riguardo a quello che stai facendo. Che è un'ottima cosa sotto molti punti di vista, in primis per quanto riguarda lo stipendio.

Nel mondo startup d'altro canto, non sai molto bene da che parte stai andando. Ovviamente ci sono obiettivi da raggiungere, ma ciò che stai costruendo cambia e cresce ogni giorno, senza alcuna certezza di sopravvivenza.

Non sai se il lavoro che stai facendo un giorno pagherà bene, se qualche investitore deciderà di puntare sul tuo progetto o se qualche altro concorrente spunterà fuori dal nulla facendoti uscire dal mercato in un batter d'occhio.

Ma navigare in acque incerte può anche essere molto eccitante.

È un incentivo a fare squadra con i tuoi colleghi in maniera più determinata, aiutandosi e supportandosi l'uno con l'altro e condividendo le proprie conoscenze nello sforzo collettivo di far crescere il progetto.

Questa sensazione di cooperazione e appartenenza è qualcosa di unico, e rende il lavoro qualcosa di molto più stimolante di come lo si è soliti pensare.

Questi ed altri aspetti sono ciò che rendono il lavoro da remoto qualcosa di impegnativo ma estremamente gratificante.

Impari ad ad osare di più nelle tue azioni, ma anche ad essere più responsabile e flessibile. Il tutto migliorando nella collaborazione e comunicazione di squadra.

Un bagaglio di competenze da sfoderare non solo in ambito lavorativo ma anche nella vita di tutti i giorni.

In più, ti dà la possibilità di lavorare da casa indossando il più cazzuto dei tuoi pigiami.

Niente male, no? 😃